Centro Studi Ponentini


Vai ai contenuti

1. Generalità. il clima, l'assetto territoriale.

Ambiente > L'assetto vegetazionale e la flora spontanea di un angolo di Riviera

Pubblicato il 16 agosto 2009


L'ASSETTO VEGETAZIONALE E LA FLORA
SPONTANEA DI UN ANGOLO DI RIVIERA

Testi e fotografie di Giorgio Fedozzi

....1. GENERALITA', IL CLIMA, L'ASSETTO TERRITORIALE.

.....Il tratto della Riviera di Ponente indicato comunemente come "Golfo Dianese", o "Comprensorio Dianese", consiste in una porzione di territorio dalla forma vagamente triangolare, che ha per base l'insenatura delimitata dal Capo Cervo a levante e il Capo Berta a ponente e per vertice a settentrione il Monte Torre. Questa cima, detta dai locali Pizzo d'Evigno, ne è anche il punto più elevato, con i suoi 988,5 metri, ed è l'origine a due spartiacque che, decrescendo verso il mare fino ai due capi già nominati, lo circoscrivono e lo separano rispettivamente dalla Val Merula e dalla Valle Impero.
.....L'ambito così delineato comprende due bacini imbriferi principali, idrologicamente simili e pressoché equivalenti, e sette di estensione più limitata, che come i primi due scaricano direttamente in mare. I due corsi d'acqua più importanti sono il Torrente Evigno, o San Pietro, e il Torrente Cervo, o Steria, che danno corpo a due valli separate da una dorsale che parte dal Monte Ceresa e termina a breve distanza dal litorale, quasi al centro del golfo, in località La Rovere.

Cartina con delimitazione del Comprensorio Dianese. (Clicca sull'immagine per ingrandirla)

.....Si tratta nel complesso di un territorio di modesta ampiezza, considerato ha una superficie inferiore a 57 chilometri quadrati, che la sua larghezza massima misura 7,3 chilometri e che il Pizzo d'Evigno dista dal mare in linea d'aria poco più di 9 chilometri.
.....Una peculiarità del Comprensorio Dianese, ben nota a tutti, è il suo clima eccezionalmente temperato e salubre, contraddistinto da escursioni termiche annuali insolitamente contenute; ciò si traduce in inverni miti, in primavere e autunni godibilissimi e in estati secche, spesso rinfrescate da una dolce brezza marina. Tanta dovizia è motivata dall'ottima esposizione all'irradiazione solare, dall'affaccio sul mare che ne contiene gli sbalzi termici e dalla protezione della catena montuosa delle Alpi Liguri, che s'erge a riparo dalle correnti fredde del Nord.

Veduta del Comprensorio dal Monte Ceresa.

.....L'eccezionalità del clima locale è suffragata dai dati relativi alle temperature e alle precipitazioni, i cui valori medi s'avvicinano a quelli delle zone mediterranee più tradizionali dell'Italia meridionale. La temperatura media annuale del Golfo Dianese, ad esempio, coincide con quella del Golfo di Napoli e le precipitazioni, concentrate nel periodo autunnale e in misura minore in inverno e in primavera, sono molto scarse in estate e allineate ai valori medi di quella stessa regione.
.....Le condizioni climatiche del tutto particolari, combinate con le sue caratteristiche oro-idrografiche e con l'antropizzazione plurisecolare, hanno determinato per il Comprensorio Dianese la formazione di un assetto vegetazionale irripetibile, al quale s'adatta perfettamente la definizione "flora di privilegio", coniata dai botanici per l'area ligure-provenzale, per metterne in risalto l'eccezionale ricchezza e la varietà delle componenti floricole, che in quest'angolo di Riviera sono largamente rappresentate.
.....È opportuno denotare innanzi tutto che le zone urbanizzate del Comprensorio Dianese, ovvero i tessuti urbani continui e discontinui, gli insediamenti produttivi e le infrastrutture, coprono una porzione di territorio corrispondente a circa l'11% del totale. L'incidenza maggiore è rappresentata dai tre centri urbani principali di Diano Marina, San Bartolomeo e Cervo, sviluppatisi in prossimità della costa, mentre gli altri abitati e gli insediamenti minori si trovano sparsi a varie quote immersi nel verde delle zone agricole, con la sola eccezione di Diano Castello, che, unitamente alla frazione Varcavello, può essere ormai considerato una propaggine collinare dell'abitato di Diano Marina. Le zone agricole, ovvero le aree soggette a trasformazione nel corsi dei secoli per le occorrenze colturali, coprono il 49% del territorio; esse si estendono, a partire dalle aree pianeggianti a ridosso della fascia litoranea urbanizzata, dove prevalgono le colture orticole o floricole, alle pendici collinari, dove la supremazia degli uliveti è netta e si spinge fino alla quota di quasi 400 metri s.l.m., in prossimità degli agglomerati di Evigno e Deglio. I pascoli e i prati rappresentano il 5% del territorio e sono ubicati nelle zone più alte e sui crinali. Essi sono separati dai terreni coltivati da ampie zone boscate e ambienti naturali, che si estendono sulle alture prospicienti la costa e sui capi fino a lambire il mare, coprendo oltre un terzo della superficie dell'intero bacino.

Il Golfo Dianese.

L'ASSETTO VEGETAZIONALE E LA FLORA
SPONTANEA DI UN ANGOLO DI RIVIERA.

....vai a:
1. Generalità, il clima, l'assetto territoriale.
2. I prati e i boschi.
3. La macchia e la gariga.
4. La "florula degli uliveti".
5. L'ambiente fluviale e il litorale.

Ogni diritto sui testi e sulle immagini pubblicati è proprietà riservata dei singoli Autori. La riproduzione con qualsiasi mezzo è autorizzata soltanto previa esplicita autorizzazione degli stessi Autori e citando la fonte.


Torna ai contenuti | Torna al menu