Centro Studi Ponentini


Vai ai contenuti

Le orchidee spontanee del Ponente Ligure

Ambiente

Pubblicato il 22 agosto 2008


Le orchidee spontanee del Ponente Ligure

.....Quando si accenna alle Orchidee solitamente si è portati a pensare a quei fiori originari delle zone tropicali, vistosamente variegati e dalle fogge e grandezze inusuali, introdotti con successo sul mercato floricolo e coltivati industrialmente un po' ovunque.
.....Così facendo si tende a dimenticare che nella nostra regione esiste, nell'ambito della stessa famiglia botanica, un patrimonio naturalistico ragguardevole, rappresentato da quel gruppo di Orchidee abitatrici spontanee delle nostre colline, che in fatto di cromatismo, armonia e originalità delle forme, non hanno nulla da invidiare alle congeneri tropicali.
.....Le specie nostrane però hanno dimensioni più modeste e per tale ragione spesso non vengono debitamente considerate anche da parte di coloro che amano la natura, ma non sfuggono per questo alla naturale tendenza di indirizzare la propria attenzione innanzitutto verso le sue espressioni più appariscenti.

IndietroPlayAvanti

.....Il Ponente Ligure, per la sua particolare conformazione, per l'eterogeneità della composizione dei suoli e per le condizioni climatiche che lo privilegiano, offre una buona varietà di habitat favorevoli alla propagazione delle Orchidee spontanee; secondo i più recenti studi di botanica esse allignano in questo arco di Riviera in un numero di specie superiore alla cinquantina, pari a circa un quarto dell'intera flora orchidologica italiana.
.....Ogni anno a far inizio dalla stagione invernale, in siti sparsi dai fondovalle fino alle quote più alte, nelle radure ai margini delle zone coltivate, di quelle boscate, della macchia e, più in alto, nelle zone boscate e in quelle prative, è uno sbocciare continuo di questi fiori.
.....Una delle orchidee più comuni, ed anche la più precoce, è la Barlia (Barlia robertiana, Greuter), una specie rimarchevole per l'imponenza dei suoi fiori raccolti in dense spighe, che in casi particolari può approssimarsi al metro di altezza. In Liguria essa è presente soltanto nel tratto compreso tra il confine nazionale e Savona, che costituisce il limite settentrionale del suo areale; peraltro negli ultimi tempi tale limite, a causa del mutare delle condizioni climatiche, ha mostrato la chiara tendenza a spostarsi verso oriente.
.....Altrettanto comune, ma diversa nelle forme, è l'Orchidea piramidale (Anacamptis pyramidalis, Richard); questa pianta ha una spiga fiorale compatta, composta da tanti fiorellini minuti di colore rosato più o meno intenso e tendente ad assumere, prima della fioritura completa, la caratteristica forma conica che le ha procurato il nome.
.....Il genere Serapide è presente con alcune specie abbastanza simili nella foggia del fiore e nei colori variabili dal verde scuro al grigio-rosato e al rosso cupo, quali la Serapide maggiore (Serapias vomeracea, Briquet), la più diffusa, la Serapide cordiforme (Serapias cordigera, Linnaeus), la Lingua di gallina (Serapias lingua, Linnaeus) e la Lingua del diavolo (Serapias neglecta, De Notaris).
.....Sono di grande interesse, non soltanto per la varietà di forme e di colori, le Orchidee del genere Ophrys, pianticelle minute e piuttosto esili, spesso presenti in fiorenti colonie alle quote medio-basse, anche ai margini di aree coltivate. I loro fiori riproducono nel labello i disegni del dorso di api, calabroni, mosche ed altri insetti pronubi, con evidente funzione di richiamo per favorire l'impollinazione. Tra le specie più comuni vi sono il Fiore delle api (Ophrys apifera, Hudson), l'Ofride gialla (Ophrys lutea, Cavanilles), il Fiore dei fuchi (Ophrys fuciflora, Moench), l'Ofride cornuta (Ophrys scolopax, Cavanilles), il Fiore mosca (Ophrys insectifera, Linnaeus), il Fiore ragno (Oprhrys sphegodes, Miller), il Fior ragno scuro (Ophrys incubacea, Bianca), l'Ofride verde (Ophrys virescens, Philippe) e l'Ofride scura (Ophrys fusca, Link). Meno frequente e rinvenibile solitamente in esemplari isolati o in gruppi poco numerosi è l'Ofride aurelia (Ophrys benacensis, O. e E. Danesch), che per richiamo ha sul labello, peloso e di colore bruno, una macchia lucida che riflette la luce come uno specchio, tanto da meritarsi presso la popolazione locale l'appellativo "spegettu pe i uxeletti" (specchietto per gli uccelletti).

Ogni diritto
sui testi
e sulle immagini
pubblicati è
proprietà riservata
dei singoli Autori.
La riproduzione
con qualsiasi mezzo
è autorizzata
soltanto
previa esplicita
autorizzazione
degli stessi Autori
e citando la fonte.



.....Anche il genere Orchis, il più vasto e il più rappresentativo dell'intera famiglia delle orchidacee, è diffuso nelle valli del Ponente con numero cospicuo di specie, maggiormente presenti però a quote superiori, nelle zone prative o nelle radure ai margini delle zone boscate. Vi sono comprese delle specie alquanto differenti, dalla lieve Orchidea farfalla (Orchis papilionacea, Linnaeus), che evoca nell'aspetto il volo di questi particolari insetti, alle eleganti Orchidea screziata (Orchis tridentata, Scopoli) e Orchidea purpurea (Orchis purpurea, Hudson), alle più comuni Orchidea provenzale (Orchis provincialis, Balbis ex Lamarck e De Candolle), Orchidea minore o Giglio caprino (Orchis morio, Linnaeus), l'Orchidea cimicina (Orchis coriophora, Linnaeus) e l'Orchidea maschia (Orchis mascula, Linnaeus).
.....Nelle zone più umide fa la sua comparsa il Galletto di palude (Orchis laxiflora, Lamarck). Altra orchidea appartenente a questo genere, piuttosto nota per la particolarità del labello che riproduce le sembianze umane, è la Ballerina (Orchis anthropophora, Allioni), detta così perché al minimo refolo di vento i suoi fiori sembrano inscenare un balletto. Hanno caratteristiche simili l'Orchidea militare o Giglio crestato (Orchis militaris, Linnaeus), e l'Orchidea scimmia o Omiciattolo (Orchis simia, Lamarck), che curiosamente assomiglia all'animale che ne ha ispirato il nome; essa però è piuttosto rara nella nostra regione.
.....Non molto frequenti sono pure la Manina rosa (Gymnadenia conopsea, Brown) e la Manina profumata (Gymnadenia odoratissima, Richard); della seconda addirittura ad oggi nel Ponente Ligure ne è stato segnalato un numero di esemplari che non raggiunge la decina.
.....Nelle zone boscate rade e luminose delle quote inferiori si rinvengono agevolmente i fiori del genere Cephalanthera, dall'elegante Cefalantera bianca (Cephalanthera longifolia, Fritsch), alla più esile e meno appariscente Cefalantere giallognola (Cephalanthera damasonium, Druce), alla Cefalantera rossa (Cephalanthera rubra, Richard).
.....Frequenta gli stessi ambienti il Fior legna (Limodorum abortivum, Swartz), raro esempio di Orchidea priva di clorofilla, che trae gli elementi necessari per il suo sostentamento da materiali vegetali in putrefazione o dalla decomposizione dei resti di minuscoli esseri viventi presenti nel terreno. Contrariamente a quanto potrebbero far pensare tali particolarità e il suo nome volgare, questa Orchidea presenta dei bei fiori, abbastanza grandi, colorati d'un bel violetto vivo e con venature giallastre. Altra orchidea saprofita presente nella nostra regione è il Nido d'uccello (Neottia nidus-avis, Richard), che preferisce però ambienti meno luminosi, nei boschi più fitti.
.....Nei luoghi umidi e ombrosi, nei boschi di latifoglie, ma, data la buona adattabilità ecologica, anche in zone prative non eccessivamente aride, è possibile osservare esemplari di Orchidee del genere Dactylorhyza, quali l'Orchidea palmata (Dactylorhyza incarnata, Soò), la Manina (Dactylorhyza maculata, Soò), l'Orchidea di maggio (Dactylorhyza majalis, Hunt e Summerhayes); preferisce siti più aperti invece l'Orchidea sambucina (Dactylorhyza sambucina, Soò), che si presenta indifferentemente con fiori di colore rosso-aranciato o bianco-giallastro.
.....Gli stessi ambienti sono popolati dall'Elleborina comune (Epipactis helleborine, Crantz), dall'Elleborina violacea (Epipactis atrorubens, Besser), dall'Elleborina minore (Epipactis microphylla, Swartz) e, nelle zone più umide, dall'Elleborina di palude (Epipactis palustris, Crantz).
.....Una specie che dimostra una notevole adattabilità e che spesso viene impiegata con successo nell'impianto di giardini alpini, è la Platantera comune (Platanthera bifolia, Richard) con grandi fiori bianche e odorosi; meno adattabile e meno appariscente è invece la congenere Platantera verdastra (Platanthera chlorantha, Reichenbach).
.....Esclusive delle zone prative montane sono l'Orchidea dei prati (Traunsteinera globosa, Reichenbach) e la Nigritella (Nigritella corneliana, Gölz e Reinhard). La seconda è una specie endemica delle Alpi occidentali e raggiunge sulle Alpi Liguri il limite meridionale estremo del suo areale di distribuzione.
.....Costituiscono presenze sporadiche nel Ponente, per la segnalazione di un numero veramente esiguo di esemplari segnalati, il Giglio verde (Listera ovata, Brown), il Satirione macchiato (Neotinea maculata, Stearn), il Testicolo di Volpe (Coeloglossum viride, Hartmann), l'Orchidea bianca (Pseudorchis albida, A. e D, Löve) e il curioso Barbone adriatico (Himantoglossum adriaticum, Bauman); quest'ultima è una pianta che può raggiungere l'altezza di 80 centimetri e presenta una spiga fiorale lassa, formata da un numero variabile da 15 a 40 fiori, curiosamente caratterizzati dal labello trilobato di colore bruno-rossiccio o verdastro, tendente al bianco e maculato di porpora nella parte interna e col lobo mediano molto allungato e attorcigliato a spirale.
.....Per concludere cito il genere Spiranthes, presente nei prati aridi e nei luoghi secchi su vari tipo di suolo, a volte in associazione con l'Erica arborea (calluna vulgaris, Linnaeus) alle quote comprese tra il livello del mare e gli 800 metri, sia con la specie estiva (Spiranthes aestivalis, Richard) che con quella autunnale, detta Treccia di dama (Spiranthes spiralis, Chevallier). La seconda, che deve il suo nome alla curiosa disposizione a spirale dei delicati fiorellini bianco-verdastri attorno a un esile stelo alto non più di 30 centimetri, è anche l'ultima orchidea a fiorire nel Ponente Ligure nell'arco dell'anno solare; essa infatti fa la sua comparsa proprio con l'inizio della stagione autunnale, nell'ultima decade del mese di settembre o nella prima metà di ottobre.

......................... Giorgio Fedozzi.

___________

P. BACCINO (a cura di),
Orchidee spontanee della Provincia di Savona, s.i.d.
G. DE MARIA,
Le orchidee italiane, Genova 1982.
P. GRÜNANGER,
Orchidacee d'Italia, Palermo 2001.


Torna ai contenuti | Torna al menu